Moda femminile nella seconda metà del XII secolo

Dopo la metà del XII secolo il modo di vestire femminile divenne sempre più raffinato, la manica della veste acquisto caratteristiche importanti, si arricchì di fitte pieghette; l’abito si mutò in una complicata veste, cucita e rifinita con una gonna pieghettata oppure con una molto ampia e lunga.
La veste femminile che si diffuse in Francia nella prima metà del XII secolo, arrivò anche in Italia, l’evoluzione più importante fu quella delle maniche: strette dalla spalla al gomitoe poi allargate in enormi polsi arricchite da pieghe sempre piatte o lisce.
L’abito appariva molto aderente al busto attraverso l’uso di un corsetto da indossarvi sopra che consisteva in un’alta fascia che partiva al di sotto del seno per arrivare sino ai fianchi; era legato alla schiena mediante nastri.

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Immagine tratta da “A History of Fashion”, J. Anderson Black, Madge Garland, Frances Kennett, Orbis, 1980

Questo nuovo abito si trattava del “Bliaud” o “Bliaut”.
Il bliaut consiste in un’ampia veste, spesso realizzata con più strati la cui gonna era generalmente drappeggiata o pieghettata partendo subito sotto l’addome. Questa veste era tagliata sui due lati della vita e veniva allacciata con nastri che potevano essere regolati in modo da far aderire il tessuto alla parte superiore del corpo.
Le maniche erano il particolare che rendeva il bliaut immediatamente riconoscibile rispetto ad altri abiti.
Questo tipo di sopravveste, nato in Francia, era molto diffuso in Europa occidentale, particolarmente in Germania e nel Centro/Nord Italia con gomme e maniche ampie a pieghe, mentre per le donne del Sud le pieghe rimangono meno in uso, le maniche e ampie gonne erano generalmente lisce.

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Nastri in vita e manica ampia

L’abbigliamento femminile era composto dunque da una “sottoveste”, la chemise o chainse, sopra la quale veniva indossata tunica lungha sino alle caviglie.
La chemise era una tunica, spesso di lana o lino, a maniche strette, indossata sotto il bliaut.
La sopra-tunica o bliaut, come riportano fonti dell’epoca, rappresentava il gusto femminile ed era di seta o di lana in quanto erano stoffe facili da tingere che è i colori resistevano col tempo; raffigurazioni di questo indumento mostrano una gran quantità di colori.
In molte regioni, la legge proibiva alle persone più povere lo sfoggio di certi colori e stili. La maggior parte degli indumenti si ricavavano dalla lana. Alcuni indumenti per i ceti ricchi erano di seta; anche se molto costosa, divenne facilmente reperibile, grazie al commercio con l’Oriente (da cui provenivano sete fastose guarnite con ricami), ma rimaneva destinata alle classi sociali più alte; già con la presenza normanna nel Sud Italia e la prima Crociata vi fu la possibilità di ottenere nuovi materiali ed influente stilistiche.

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“History of Fashion”

Il bliaud suggeriva l’uso di una cintura, “ceinture”, da indossare sulla vita, appoggiata ai fianchi, in stoffa o in pelle decorata con inserti di metallo e spesso veniva girata due volte attorno all’addome e annodata con un semplice nodo che le permetteva di scendere lungo la parte centrale della gonna.
Anche le donne delle classi operaie usavano indossare una cintura alla vita per fermare la tunica e, tuniche troppo lunghe venivano inserite nella cintura durante il lavoro.

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Le donne sposate o vedove, in osservanza dei dettami del Cristianesimo, indossavano dei veli sulla testa e il copricapo maggiormente diffuso nella seconda metà del XII secolo fu il soggolo che nacque in Inghilterra; si trattava di una fascia che avvolgeva l’intera testa della donna, coprendo il mento e, per le vedove, anche il mento inserendolo nel collo dell’abito lasciava così scoperto solo il viso.

Fonti dell’uso di questo abito, si trovano abbondantemente in Italia, ad esempio la rappresentazione di Santa Maria del Fiore si trova in Toscana presso la Biblioteca Laurenziana, Edili 125 per il volume 1, Edili 126 per il volume 2, che si trova a Firenze.
Le maniche sono larghe con le punte arrotondate e cominciano ad allargarsi sopra al gomito.

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Altro esempio è la raffigurazione di Nostra Signora di Bressanone, presso appunto Bressanone
Le maniche cominciano chiaramente allargarsi sotto al gomito. La sua cintura da un solo giro sulla sua vita.

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Nella storia delle vergini stolte di Castel d’Appiano in Trentino Alto Adige la figura femminile indossa un bliaud con lunghe maniche fluenti e la vita stretta.

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Un affresco nella Chiesa di San Clemente, a Roma, la donna indossa un bliaud con le maniche rotonde che cominciano ad allargarsi sopra al gomito e un velo legato dietro il collo.

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La figura femminile in pietra nella Basilica di San Michele a Pavia indossa una tunica aderente con ampie maniche.

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