Il Ventaglio

Il ventaglio è antichissimo: il suo uso si perde nella notte dei tempi quando l’uomo, per muovere l’aria o scacciare gli insetti, agitò inconsciamente la mano. L’evoluzione di questo prezioso oggetto fu determinata dagli scambi commerciali e culturali fra Oriente e Occidente.

Il rinvenimento di numerosi reperti egiziani documenta l’impiego quotidiano del ventaglio sin dal 3200 a.C..

Alcune testimonianze archeologiche, di epoca greca e romana, documentano l’uso di ventagli rigidi a forma di foglia, che potevano essere realizzati con materiale vegetale o con piume; con le foglie vegetali si usarono via via anche piccoli pannelli di legno sottile, variamente foggiati e dipinti, pezzi di stoffa o di lamina metallica chiusi dentro una bordura di legno, ventagli di paglia o di filamenti di papiro intrecciati, ma anche ventagli di piume, specie di pavone, efficaci anche contro il malocchio, e di struzzo.

L’Italia annovera tre preziosissimi flabelli, che testimoniano il loro utilizzo fin dall’Alto Medioevo; il più antico è conservato nel tesoro della Basilica di San Giovanni a Monza, si tratta di un ventaglio a coccarda, con custodia, databile verso il VI secolo, data che ne confermerebbe l’appartenenza alla Regina Teodolinda. Il secondo, dell’ 875, proveniente dall’Abbazia di Tournus, è conservato al Museo Fiorentino del Bargello: anch’esso è a forma di coccarda, in pergamena dipinta con soggetti di santi e decorazioni vegetali e presenta un manico-astuccio in avorio e osso scolpiti. Il terzo flabello si trova in Puglia ed è riconducibile al XIII secolo.

Nell’Alto Medioevo era diffuso questo ventaglio ad imitazione egizia, usato dagli Assiri e dai Babilonesi, con funzione personale conosciuto con il nome di “flabello” costituito da un manico di legno o avorio o di osso che sorreggeva una pagina apribile.

L’uso del ventaglio si estese nel Basso Medioevo, come si nota da numerose citazioni di inventari, specialmente francesi che risalgono alla fine del XIII secolo, e da riferimenti di scrittori che ne affermano l’uso in Italia anche durante il XII secolo.

Il ventaglio fu diffuso nel XV secolo, soprattutto in Italia, come si può notare da molti dipinti specialmente di scuola veneziana; in Inghilterra fu introdotto durante il regno di Enrico VIII e in Francia sotto Caterina de’ Medici.

Nel XIII secolo nacque una forma di ventaglio: la “ventarola a bandiera”, diffusa in tutta Europa fino all’apparizione dei ventagli pieghevoli (stecche e pagine pieghettate richiudibili) nel 1500.

Il ventaglio a banderuola era costituito da un quadratino di stoffa generalmente ornata con pietre preziose, ricami o con figurine cucite, attaccato ad un manico solitamente di legno o avorio.

Questa tipologia di ventaglio si nota nel dipinto di Pietro Lorenzetti “La natività della Vergine” del 1342 che si trova nel Museo dell’Opera di Siena fino ai dipinti tizianeschi. Il ventaglio del 1400 si presentava come una ventola, a schermo fisso o con piume. Il suo ruolo principale consisteva nell’attrarre l’attenzione sulla gestualità ed il fascino di chi lo portava.

I ventagli pieghettati e pieghevoli del 1500, come accessori del guardaroba femminile, erano costituiti da piume, avevano un manico d’avorio che terminava con decorazioni in metallo prezioso e venivano portati appesi alla cintura grazie a sottili catenelle o tenuti direttamente in mano; questi sono ben visibili dai ritratti di Elisabetta I (1533 – 1603).

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