Il mantello

Il completo tipicamente trecentesco era costituito da gonnella, sopravveste e mantello.

Sin dall’inizio del secolo il mantello era un capo di vestiario molto utilizzato come ulteriore elemento da indossare sopra alla sopravveste o usato direttamente sopra alla gonnella (Immagine 1).

Nel corso del Trecento si susseguirono diverse fogge e lunghezze, ma questo capo d’abbigliamento fu quello più diffuso, legato alle antiche forme ampie e lunghe e che, nonostante sia stato anch’esso modificato dai cambiamenti dettati dalla moda, meno si distaccò dell’originale antico (Immagine 2).

Nonostante i cambiamenti, generalmente si presentava ampio e lungo fino ai piedi con tessuti di pregio, brillanti, chiari e colorati per i più abbienti, mentre, nei ceti inferiori era confezinato più piccolo e di stoffa meno costosa (Immagine 3).

Le persone che volevano vestire alla moda, ed elegantemente, indossavano i tre capi mostrandone la corrispondenza cromatica: erano tutti realizzati in pendant con identico colore, identica stoffa pregiata e foderata di pelliccia.

1 Mantello sopra alla gonnella bipartita. Bartolo da Fredi, Collegiata di San Gimignano, Siena, 1367

2 Mantelli ampi e lunghi a ruota. Mantello con cappuccio. Maestro di Santa Caterina, Palazzo Farnese, Piacenza, ultimi decenni XIV secolo

3 Mantello ceto inferiore corto con cappuccio. Bartolo da Fredi, Pinacoteca Vaticana, Roma, 1383

La tipologia di mantello più comune fra i ceti bassi presentava il cappuccio cucito direttamente allo scollo in quanto, non avendo la possibilità di cambiare abito in base alle stagioni o ai gusti, avevano bisogno di vesti facilmente adattabili a tutte le stagioni. In inverno si utilizzavano tessuti pesanti come il panno di lana e, nei casi più ricchi, erano foderati di vaio o in altre pellicce ricercate e preziose.

Il mantello, sia maschile sia femminile, era senza maniche e stretto al collo.

Il mantello circolare con l’apertura frontale era diffuso in tutta Europa e comune nelle varie classi sociali; veniva portato da persone di ogni condizione, sia cavalieri, gentiluomini, sia buffoni o servi e contadini.

Vi era poi quello accollato, aperto lateralmente diffuso soprattutto in Francia e in Italia; questo veniva chiuso sulla spalla dove una serie di bottoni in stoffa o in metallo (solitamente tre o cinque) permettevano di aprirlo, frequenti anche ganci in metallo d’oro e d’argento (Immagine 4).

Il mantello poteva essere attaccato direttamente all’abito (Immagine 5) o copriva anche il capo nella versione femminile. (Immagine 6)

4 Mantello chiuso su spalla, cinque bottoni. Cappuccio a gote. Tacuinum Sanitatis, fol. 87, Lombardia, fine XIV secolo

5 Mantello attaccato all’abito. Maestro Della Tomba Fissiraga, Chiesa di San Francesco, Lodi, 1327/1330

6 Mantello copre il capo. Maestro di Santa Caterina, Palazzo Farnese, Piacenza, ultimi decenni XIV secolo

La forma del mantello lunga, ampia e a cerchio agganciato sotto il mento oppure lateralmente, e di conseguenza aperto davanti o di lato, verso gli ultimi decenni del XIV secolo cominció ad abbandonare la lunghezza ai piedi ed iniziò ad assumerne una poco al di sotto del ginocchio diffondendosi con quelle fogge a ruota più corte in uso alla fine del Trecento e nel primo Quattrocento. Nelle fonti grafiche si trova spesso anche il mantello lungo con un lembo riportato sulla spalla.

Un’ulteriore strato era il cappuccio, o “cappuccio a gote” in quanto oltre a coprire le spalle, il collo, il capo e gran parte delle braccia, copriva anche parte del volto con un’apertura per il viso stretta (Immagine 7).

Il cappuccio aveva un lungo “becchetto” (Immagine 8) conosciuto con il termine di “liripipe” il quale poteva essere girato attorno alla fronte, visto la sua lunghezza, in modo da proteggere maggiormente dal freddo.

7 Mantello con aggiunta di cappuccio e cappello a sacco. Maestro della Passione, Chiesa del castello della Manta, Cuneo, 1430 circa

8 Cappucci dal lungo liripipe. “De Bello Pharsalio” di Nicolò da Bologna, Biblioteca Trivulziana, Milano, 1380

Esempio di gonnella maschile foderata in lino con chiusura frontale, mantello in lana e cappuccio foderato in lino con liripipe.

Alla cintura il pomo d’ambra https://vestioevo.com/2017/11/01/il-pomo-dambra-nel-medioevo/
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